La Coppa del mondo nell’emirato segna il punto massimo del cinismo con cui le autorità del calcio mondiale interpretano il rapporto fra sport e democrazia. Dopo la Russia tocca al Qatar, e la linea di continuità è la tolleranza verso paesi non democratici che col calcio trovano legittimazione internazionale. Questo articolo è un estratto dal nuovo numero di Scenari: “Il grande gioco”, in edicola e in digitale dal 18 novembre